• Concorrenza sleale -Beni di consumo

22 febbraio 2019

Transazione in materia di concorrenza sleale, esecuzione dell’obbligazione di ritiro dei prodotti dal mercato e applicazione della penale

L’impegno assunto dalla resistente in ordine al ritiro dei display e delle singole confezioni di prodotto costituisce un’obbligazione di risultato e non di mezzi, non rilevando, quindi, l’accertamento del grado di diligenza o meno da essa serbato nel tentativo di adempiere all’obbligazione assunta.

L’obbligo di procedere all’eliminazione dell’illecito non può essere eluso dalle difficoltà riscontrate nell’esecuzione dell’obbligo, non potendo la resistente riversare sulla ricorrente le conseguenze dannose della propria incapacità alla rimozione dell’illecito, ricadendo sul convenuto a titolo di rischio di impresa anche quello afferente l’incapacità di provvedere alla rimozione dell’illecito.

La penale prevista per ogni pezzo (display o confezione) e per ogni giorno di ritardo può essere congruamente ridotta laddove vi sia stata sostanziale esecuzione della transazione e l’applicazione della penale in misura rigida appaia sproporzionata sia rispetto al danno economico concorrenziale patito dalla ricorrente sia rispetto al vantaggio economico goduto dalla resistente.

In tema di inadempimento di una scrittura transattiva è legittima la contestazione di nuovi inadempimenti, verificati in corso di causa, in occasione della prima udienza di comparizione. La successiva integrazione della domanda attorea altro non è che una specificazione a livello quantitativo della medesima macro-contestazione iniziale (violazione della transazione) aggiornata sulla base degli sviluppi intervenuti in corso di causa.

Fonte: Giurisprudenza delle imprese


Tribunale Torino (ord.) 22/02/2019