Trattamento dei dati personali - Diritto all’informazione e all’espressione - Trasmissione in telegiornale messo in onda su emittente nazionale di un servizio relativo all’inchiesta sul calcio scommesse nel messinese, asseritamente diffamatorio e lesivo dell’onore, reputazione ed immagine di noto calciatore all’epoca in forze nella squadra del Messina - Domanda del risarcimento del danno subìto per l’illecita lesione della propria reputazione - Rigetto - Appello - Accoglimento - Ricorso - Rigetto - Affrontato dagli inquirenti il tema della incertezza circa l’identità dell'offeso, come risultante dalle intercettazioni acquisite in sede di indagine, nella conferenza stampa alla quale aveva presenziato il giornalista che ha realizzato il servizio televisivo - L’incertezza circa l’identità dell'offeso era la “prima” notizia da offrire al pubblico al momento della diffusione della notizia ovvero del servizio televisivo - Completezza dell’informazione costituente una precondizione dell’esimente del diritto di cronaca.

La seguente rassegna propone una selezione di notizie, provvedimenti o altri documenti pubblicati recentemente dalle Autorità nazionali garanti della concorrenza dell'Europa, consentendo di approfondire l'argomento trattato mediante rinvio al testo di riferimento:

Trattamento dei dati personali - Accesso agli atti - Dipendente dell’ARPAV richiedente l’accesso ai documenti amministrativi detenuti, avendo interesse ad acquisire i files contenenti i tabulati orari (ossia i cc.dd. “cartellini di lavoro”) di numerosi dipendenti al fine di promuovere un giudizio nei confronti dell’ente - Addebitate al richiedente le spese imputate per la maggior parte alla modalità di accesso unilateralmente consentita dall’Amministrazione, la quale ha ritenuto opportuno procedere alla stampa, all’annerimento (a tutela della privacy) e alla successiva scansione di numerosi documenti, nonostante si potesse procedere alla cancellazione dei dati sensibili direttamente dal file nativo digitale mediante un’unica operazione (come richiesto) - Ricorso - Accoglimento - Annullati gli atti e provvedimenti impugnati, con accertamento del diritto del ricorrente di prendere visione ed estrarre copia dei documenti digitali richiesti, subordinatamente al pagamento delle sole spese di ricerca e visura quantificate dall’ARPAV, oltre (quando del caso) al costo della chiavetta USB per la memorizzazione dei documenti da ostendere.

Trattamento dei dati personali - Videosorveglianza - Confermata in appello la condanna dei reati di truffa (consumata e tentata) aggravata commessi da ispettore presso la Direzione territoriale del lavoro con la falsa attestazione della sua presenza in ufficio mediante la omessa timbratura del cartellino marcatempo - Ricorso - Contestata la legittimità dell’utilizzo, per l'affermazione di responsabilità per la truffa consumata, del filmato estrapolato dalle videocamere installate negli adiacenti locali, perché conservato per un tempo superiore a quello consentito dalla normativa in tema di privacy e in difetto di una specifica richiesta dell'autorità giudiziaria in relazione a un'attività investigativa in corso - Non fondatezza - Tutela accordata dalla legge alla riservatezza da ritenere non assoluta e recessiva dinanzi alle esigenze di tutela della collettività e, in specie, alle esigenze di accertamento probatorio proprie del processo penale.

Sintesi della decisione della Commissione del 12 febbraio 2024, relativa a una decisione a norma dell'articolo 17, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2022/1925 (Cases DMA.100015 – Microsoft – Online Search Engines, DMA.100028 – Microsoft – Web Browsers, DMA.100034 – Microsoft – Online Advertising Services) (notificata con il numero C(2023) 6078). (Sintesi Decisione 12/02/2024, pubblicata in G.U.U.E. 18 aprile 2024, n. C)

Il Garante per la protezione dei dati personali con un recente provvedimento ha ritenuto infondato il reclamo presentato da una donna per far cancellare i propri dati personali da un articolo conservato nell’archivio online di un editore di un quotidiano nazionale, nel quale erano riportati fatti di cronaca giudiziaria che l’avevano riguardata e rispetto ai quali era stata ormai scontata la pena.

Se secondo la RAI la scelta di eleggere Instagram a strumento di moltiplicazione del numero di telespettatori nel corso del Festival di Sanremo dello scorso anno sarebbe stata avulsa da un fine pubblicitario in quanto volta ad aggiornare la missione di servizio pubblico nel nuovo contesto digitale e, quindi, sarebbe stata rispondente ad un obiettivo squisitamente editoriale, il TAR del Lazio afferma che tale strategia editoriale non può affatto ritenersi isolabile e, quindi, disgiunta dall’effetto più immediato ed evidente che tale scelta ha sul numero degli ascolti, determinandone una rapida crescita.

Concorrenza - Regolamento Enac recante disposizioni sulla costruzione, l’acquisto e la gestione dei depositi carburante avio negli aeroporti aperti al traffico commerciale affidati in concessione - Impugnazione di società affidataria della gestione aeroportuale - Illegittimità del Regolamento per contrasto con la Direttiva 96/67/CE e con il D.Lgs. n. 18/1999 - Contrarietà delle contestate previsioni alla disciplina normativa (a livello europeo e nazionale) volta alla liberalizzazione dei servizi di assistenza a terra (c.d. servizi di “handling”) - Illegittima restrizione in via generalizzata dell’accesso al libero mercato dei servizi di assistenza a terra correlati all’utilizzo dei depositi di carburante negli aeroporti, tramite l’operata concentrazione in un solo soggetto, coincidente con il gestore aeroportuale, della disponibilità e della gestione dei depositi, in asserita violazione della disciplina (europea e nazionale) di riferimento - Accoglimento - Violazione dell’obbligo motivazionale incombente sull’ENAC.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio e un procedimento cautelare nei confronti di Poste Italiane S.p.A. per non aver reso accessibile l’insieme della rete e degli uffici postali alle imprese direttamente concorrenti della propria controllata PostePay nei mercati della vendita al dettaglio di energia elettrica e gas naturale, in violazione dell’art. 8, comma 2-quater della legge n. 287/1990.