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16 maggio 2024

Cassazione penale, sez. V, 16/05/2024, n. 19605 [Trattamento dei dati personali - Videosorveglianza - Confermata in appello la condanna dell’imputato per i reati ex artt. 612, co. 2, 674, 624, 625 n. 7 e 7-bis cod. pen. - Fatto richiamato in giudizio riguardante la conflittualità esistente tra l’imputato e la persona offesa, derivante da cattivi rapporti di vicinato]

Trattamento dei dati personali - Videosorveglianza - Confermata in appello la condanna dell’imputato per i reati ex artt. 612, co. 2, 674, 624, 625 n. 7 e 7-bis cod. pen. - Fatto richiamato in giudizio riguardante la conflittualità esistente tra l’imputato e la persona offesa, derivante da cattivi rapporti di vicinato, culminati nell'episodio di minaccia contestato - Minaccia profferita ai danni della persona offesa percepita da vicino di casa presente all'alterco - Ricorso - Legittime e pienamente utilizzabili senza alcuna autorizzazione dell'autorità giudiziaria le videoriprese, eseguite da privati, mediante telecamera esterna installata sulla loro proprietà, che consentono di captare ciò che accade nell'ingresso, nel cortile e sui balconi del domicilio di terzi, i quali, rispetto alle azioni che ivi si compiono, non possono vantare alcuna pretesa al rispetto della riservatezza, trattandosi di luoghi, che, pur essendo di privata dimora, sono liberamente visibili dall'esterno, senza dover ricorrere a particolari accorgimenti.

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