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10 luglio 2019

Dopo la Nike anche Sario è stata multata dall'Antitrust europeo per restrizioni delle vendite transfrontaliere di prodotti di merchandising raffiguranti i personaggi Hello Kitty

La Commissione europea ha inflitto a Sanrio un'ammenda di 6.2 milioni di € per avere impedito agli operatori commerciali di vendere prodotti raffiguranti Hello Kitty o altri personaggi Sanrio soggetti a licenza ad altri paesi all'interno dello spazio economico europeo (SEE)in violazione dell'art. 101 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. 

La vicenda riguarda Sanrio Company Ltd., un'impresa giapponese che progetta, concede in licenza, produce e commercializza prodotti che raffigurano Hello Kitty, una gattina antropomorfa il cui nome completo è Kitty White, ed altri personaggi popolari quali My Melody, Little Twin Stars, Keroppi e Chococat. Attraverso la controllata Mister Men Limited, Sanrio detiene inoltre i diritti di proprietà intellettuale delle serie di personaggi animati negli "Mr. Men" e "Little Miss".

Nel giugno 2017 la Commissione ha avviato un'indagine antitrust in merito a determinate pratiche di concessione di licenze e di distribuzione adottate da Sanrio, per verificare se l'impresa non avesse imposto agli operatori commerciali restrizioni illegali volte a limitare le possibilità di vendite transfrontaliera e online di prodotti soggetti a licenza all'interno del mercato unico dell'UE.

A conclusione dell'indagine è emerso che gli accordi di concessione di licenze relativi ai prodotti di merchandising sottoscritti da Sanrio hanno violato l'articolo 101 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che vieta gli accordi tra imprese che impediscono, restringono o falsano il gioco della concorrenza all'interno del mercato unico dell'UE.

Come si legge nel Comunicato stampa del 9 luglio 2019, la società produttrice di Hello Kitty ha introdotto una serie di misure:

  • dirette a limitare le vendite al di fuori del territorio di competenza da parte dei licenziatari. A titolo esemplificativo, si indicano: le clausole che vietano esplicitamente tali vendite; l'obbligo di reindirizzare a Sanrio gli ordini di vendita non provenienti dal territorio di competenza; le limitazioni relative alle lingue utilizzate sui prodotti di merchandising;
  • volte ad incoraggiare in modo indiretto il rispetto delle restrizioni relative ai territori di competenza. Tra tali misure rientravano lo svolgimento di revisioni contabili e il mancato rinnovo dei contratti qualora i licenziatari non avessero rispettato le restrizioni relative ai territori di competenza.

La Commissione ha concluso che le pratiche illegali svolte da Sanrio per circa 11 anni (dal 1º gennaio 2008 al 21 dicembre 2018) hanno creato barriere all'interno del mercato unico e precluso ai licenziatari le vendite transfrontaliere in Europa, a scapito dei consumatori finali europei.

In virtù della cooperazione fornita da Sanrio, che ha espressamente riconosciuto i fatti e le violazioni delle norme UE in materia di concorrenza, fornito alla Commissione elementi di prova e informazioni che le hanno consentito di stabilire la durata prolungata dell'infrazione, è stata concessa alla società una riduzione dell'ammenda del 40%.

L'ammenda inflitta dalla Commissione a Sanrio, calcolata utilizzando gli orientamenti della Commissione per il calcolo delle ammende del 2006, ammonta, pertanto, a 6.222.000 €.

Nel commentare la decisione sul caso AT.40432, non ancora resa pubblica, Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza, ha così dichiarato: 

"La decisione odierna conferma che non si può impedire agli operatori commerciali che vendono prodotti soggetti a licenza di vendere tali prodotti in altri paesi.
Le restrizioni di questo tipo comportano la riduzione delle possibilità di scelta per i consumatori e talvolta l'aumento del prezzo dei prodotti e sono contrarie alle norme UE in materia di antitrust.
I consumatori - sia che comprino una tazza Hello Kitty che un giocattolo Chococat - possono ora godere di uno dei principali vantaggi del mercato unico, vale a dire la possibilità di acquistare i prodotti ovunque in Europa per avere accesso alle offerte più vantaggiose".

Si ricorda che delle tre indagini sulle restrizioni alle vendite transfrontaliere e online di prodotti di merchandising, la Commissione europea, oltre che a Sanrio, ha già inflitto a Nike un'ammenda di 12,5 milioni di € (v. Sintesi della decisione 25/03/2019), mentre è ancora in corso l'indagine relativa a Universal Studio.