1 luglio 2020
Aiuti di Stato all’Italia: la Commissione europea approva i regimi fiscali da 7,6 miliardi di euro per sostenere imprese e lavoratori autonomi colpiti dalla pandemia
Con la decisione del 26 giugno 2020 la Commissione europea ha approvato quattro regimi di aiuti italiani a sostegno delle imprese e dei lavoratori autonomi colpiti dalla pandemia di coronavirus.
Le misure, che fanno parte di un più ampio pacchetto nazionale di sostegno incluso nel cosiddetto "Decreto Rilancio", sono state autorizzate nell'ambito del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato adottato dalla Commissione il 19 marzo 2020 e modificato il 3 aprile 2020 e l'8 maggio 2020.
Il regime che è stato notificato alla Commissione è pari a 7,6 miliardi di €, ed è costituito da sgravi fiscali e crediti d'imposta alle imprese e ai lavoratori autonomi colpiti dalla pandemia.
In particolare, il sostegno fornito da questi regimi (SA.57429), di cui possono beneficiare imprese e lavoratori autonomi, consisterà in:
- un'esenzione parziale dall'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) per le imprese e i lavoratori autonomi il cui fatturato nel 2019 non ha superato 250 milioni di €. L'esenzione si applica a tutti i settori, salvo alcune eccezioni (ad esempio le banche e altri enti finanziari);
- l'esenzione dall'imposta municipale unica (IMU) sugli immobili turistici adibiti ad attività commerciali, compresi i centri benessere e gli stabilimenti balneari;
- crediti d'imposta per promuovere l'adeguamento dei processi produttivi e degli ambienti di lavoro ai nuovi requisiti sanitari;
- crediti d'imposta destinati a determinate imprese e lavoratori autonomi, in funzione del livello di entrate, per i canoni di locazione o concessione di immobili a uso non abitativo e affitto d'azienda nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020.
Le misure puntano da un lato ad attenuare i problemi di liquidità con cui devono confrontarsi imprese e i lavoratori autonomi per via delle conseguenze negative della pandemia e dei provvedimenti adottati dal governo italiano per contenere la diffusione del virus e, dall'altro, a incoraggiare l'adeguamento dei processi produttivi e degli ambienti di lavoro ai nuovi requisiti sanitari.
A tal proposito Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato:
"Con queste misure, per le quali è previsto un bilancio complessivo di 7,6 miliardi di €, l'Italia potrà fornire ulteriore sostegno alle imprese e ai lavoratori autonomi che risentono gravemente della pandemia, alleviando i problemi di liquidità che li affliggono grazie a sgravi fiscali e crediti d'imposta. Le misure incoraggeranno anche l'adeguamento dei processi produttivi e degli ambienti di lavoro ai nuovi requisiti sanitari. Continueremo a lavorare in stretta collaborazione con gli Stati membri per trovare soluzioni praticabili in grado di mitigare l'impatto economico della pandemia di coronavirus nel rispetto delle norme dell'UE."
La Commissione ha constatato che le misure italiane sono in linea con le condizioni del quadro temporaneo in quanto:
- l'importo degli aiuti non supererà 100 000 € per impresa operante nel settore dell'agricoltura primaria, 120 000 € per impresa operante nel settore della pesca e dell'acquacoltura e 800 000 € per impresa operante in qualsiasi altro settore, come previsto dal quadro temporaneo;
- gli auti saranno concessi solo a imprese che non erano già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
- gli aiuti sono limitati nel tempo e saranno concessi solo fino al 31 dicembre 2020.
Su tali basi, la Commissione ha concluso che le misure sono necessarie, opportune e proporzionate a quanto occorre per porre rimedio al grave turbamento dell'economia di uno Stato membro in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo e le ha approvate in conformità delle norme dell'UE sugli aiuti di Stato.