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6 maggio 2019

Procura di Roma e Consob insieme contro gli ostacoli alla vigilanza e l’abusivismo finanziario

di Annalisa Spedicato

Gli intermediari finanziari e coloro che in generale operano nel contesto dell’offerta di prodotti finanziari sono soggetti che, oltre a dover provare il possesso e il mantenimento di determinarti requisiti, vengono sottoposti in maniera costante al monitoraggio della propria attività in virtù della delicatezza del settore nel quale agiscono. Operare senza le doverose autorizzazioni nel settore finanziario è vietato, al di là del fatto che si verifichino o meno delle truffe.

Il nostro ordinamento individua tre tipologie di abusivismo finanziario (art. 186 TUF):

  • svolgimento abusivo - quindi senza le dovute autorizzazioni - dell’attività di prestazione di servizi finanziari e attività di investimento;
  • svolgimento abusivo dell’attività di promotore finanziario (e dell’offerta fuori sede), si tratta dei soggetti non iscritti all’Albo dei promotori finanziari;
  • offerta abusiva di prodotti finanziari (es. azioni, obbligazioni, contratti derivati, fondi comuni d’investimento, polizze assicurative a carattere finanziario, ecc.) e attività pubblicitaria relativa all’offerta al pubblico di tali prodotti; in tal caso, ciò che accade è legato alla comunicazione al pubblico, si promuovono prodotti finanziari senza che sia avvenuta la pubblicazione e il deposito presso la Consob o altra Autorità di un prospetto informativo, quando ciò è doveroso per legge.

L’abusivismo finanziario è un fenomeno che negli ultimi anni ha avuto una forte espansione, in particolare con la diffusione di Internet che ha contribuito a cambiare il comportamento anche degli investitori e le modalità di offerta dei servizi finanziari, tanto che la Consob sempre più spesso viene chiamata ad intervenire in casi di abusivismo finanziario che si verificano nell’ambito del trading online. Questa situazione ha comportato la necessità di potenziare l’azione di vigilanza dell’autorità e incrementare le attività di indagine.

Da quanto si legge dal sito istituzionale della Consob, nei primi mesi del 2019, l’autorità ha adottato 22 provvedimenti inibitori contro 34 siti internet e di 3 pagine Facebook con cui aziende, che poi si è scoperto avere sedi legali nei paradisi fiscali, offrivano prodotti finanziari e servizi di investimento senza la dovuta autorizzazione.

Al fine di rendere consapevoli i consumatori su tali pratiche, l’Autorità ha inoltre messo a punto un’apposita sezione sul proprio portale denominata “Occhio alle truffe!”, in cui spiega quali comportamenti precauzionali adottare nell’ambito del trading in rete e quindi come comportarsi per evitare le truffe.

Inoltre, proprio per potenziare le attività ispettive e di indagine ha recentemente firmato - lo scorso 17 aprile - un protocollo d’intesa con la procura di Roma per lo scambio di informazioni e collaborazione finalizzato al rafforzamento delle rispettive attività di indagine contro l’abusivismo finanziario.

Il protocollo d’intesa prevede l’impiego di una procedura per lo scambio bilaterale delle informazioni e le richieste di collaborazione e definisce come le due Autorità potranno, nell’ambito del quadro normativo vigente, domandarsi e scambiarsi vicendevolmente dati, informazioni e collaborazione sulle materie di propria competenza.

Il fine è quello di supportare la Consob nella sua attività di vigilanza e nella lotta all’abusivismo finanziario, contesti nei quali la Procura di Roma interviene spesso come Autorità giudiziaria competente per gli eventuali aspetti di rilevanza penale.

La collaborazione riguarda anche le ipotesi di abusi di mercato per i casi in cui la competenza sia radicata presso il Tribunale di Roma.

Consob e Procura di Roma hanno concordato, inoltre, di esaminare con maggiore dettaglio i temi di reciproco interesse nel corso di appositi incontri anche tesi a controllare periodicamente i risultati della collaborazione.

 


Annalisa Spedicato

Avvocato esperto in IP, ICT e Privacy