12 novembre 2019
L’EDPS invita ad un approccio pragmatico e bilanciato alla lotta contro il crimine
L’Autorità europea per la protezione dei dati personali (European Data Protection Supervisor - EDPS), in un proprio comunicato stampa, ha invitato le Autorità nazionali di sicurezza ad operare un ragionevole bilanciamento tra la necessità di ottenere un accesso veloce ed efficiente alle informazioni ed il diritto alla riservatezza dei cittadini.
In un mondo rivoluzionato dalle nuove tecnologie, sottolinea il comunicato dell’Autorità, è essenziale assicurare che le autorità giudiziarie e di pubblica sicurezza possano accedere ad informazioni e strumenti necessari ed efficaci nella lotta contro il terrorismo ed altri crimini.
Tuttavia, ogni iniziativa posta in essere in questo settore deve necessariamente rispettare la Carta dei diritti fondamentali dell’ Unione europea e la vigente normativa a tutela della protezione dei dati personali, come peraltro confermato dal recente parere dell’European Data Protection Supervisor sulla proposta di un nuovo framework normativo europeo per la raccolta di prove elettroniche (c.d e-evidence) nei casi che presentano elementi di transnazionalità.
"Le nuove tecnologie" - ha commentato un membro dell’Autorità Garante - "hanno aperto nuovi spazi per l’azione di gruppi criminali internazionali. Le prove relative all’attività criminale sono attualmente, ed in molti casi, di tipo digitale e non di facile accesso per le autorità competenti, anche a causa della limitatezza degli strumenti a disposizione, sovente basati su un criterio di competenza/giurisdizione a carattere territoriale. Assicurare che le autorità europee abbiano mezzi effettivi ed efficienti per accedere ai dati conservati in un altro Stato è un obiettivo essenziale per la sicurezza dell’Unione. Tuttavia il suo perseguimento non può avvenire alle spese dei dritti e delle libertà dei cittadini europei. Deve essere trovato un bilanciamento in grado di assicurare la sicurezza dell’Unione senza però compromettere i diritti fondamentali e i principi della tutela dei dati personali".
La Commissione Europea ha difatti elaborato, nell’aprile 2018, delle proposte normative (un Regolamento ed una Direttiva) in tema di prove digitali volte ad introdurre due tipologie di ordini di esibizione nell’ambito dei procedimenti penali:
- la prima diretta a consentire l’accesso ai dati in possesso dei service providers (Ordini di produzione - Production orders);
- la seconda diretta a ottenere la conservazione di tali informazioni in previsione di una successiva richiesta di accesso (Ordini di conservazione- Preservation orders).
L'Autorità intende fornire al legislatore europeo nuovi input sulle proposte avanzate dalla Commisisone, in particolare rispetto alla necessità di prevedere sufficienti garanzie ai diritti degli individui anche per il tramite di un aumento del coinvolgimento dell’Autorità giudiziaria.
L'EDPS, in particolare, sottolinea la necessità di chiarire le categorie di dati oggetto delle proposte suindicate, in modo che esse siano corrispondenti e/o riconducibili alle categorie normative già utilizzate dalla normativa europea. Sarà opportuno precisare, inoltre, rispetto a quali tipologie di crimini e dati sarà possibile emettere un "Ordine di Produzione", prendendo anche in considerazione le pronunce rese dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
Il comunicato precisa che su questo tema sono già presenti numerosi documenti e proposte sia da parte del Consiglio (il quale sta attualmente lavorato su un protocollo addizionale alla Cybercrime Convention) che del Parlamento europeo, come anche trattative a livello internazionale sulla raccolta di prove cross-border.