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15 luglio 2020

Irlanda: disponibile l'app per il tracciamento dei contatti

L’app adottata dall'Irlanda utilizzerà un approccio decentrato seguendo i modelli proposti da Apple e Google.

L’Irlanda è l’ultima degli Stati europei ad avere lanciato con successo una app nazionale di tracciamento dei contatti volta a supportare il programma di monitoraggio ed informazione della popolazione entrata in contatto con soggetti positivi al tampone COVID-19.

L’Health Services Executive irlandese (HSE) ha confermato che l’app COVID-TRACKER è allo stato disponibile per il download tramite i principali store digitali.

Sviluppato dalla software company Neaform, l’applicazione si serve dell’API  “Exposure Notification” sviluppata da Apple e Google, la quale è stata disponibile nell’ultimo aggiornamento iOS (iOS 13.5) ed Android (6.0).

L’API utilizza la connessione Bluetooth, la quale deve essere necessariamente attivata sul telefono dell’utente, al fine di rintracciare continuamente altri dispositivi mobili nelle vicinanze. Tramite ID anonimi, l’app entra in contatto e registra ogni altro telefono nelle circostanze dotato della stessa applicazione, nonché la distanza tra i dispositivi e la durata dell’esposizione.

Successivamente, circa ogni due ore, Covid Tracker effettua il download di una lista di ID anonimi forniti HSE e relativi a soggetti risultati positivi ai test coronavirus.

Qualora l’app riconosca che l’utente è entrato in contatto – per un periodo pari ad almeno 15 minuti ed a una distanza non superiore ai 2 metri – con un telefono associato agli ID trasmessi, questi riceverà una notifica volta ad informarlo circa il pericolo di contagio.

L’HSE ha dichiarato che l’app ha subito un periodo di testing, il quale ha provato come la tecnologia implementata sia in grado di identificare con accuratezza il 72% dei contatti vicini, un dato rilevante soprattutto ove lo si combini con quello derivante dai metodi classici di tracciamento dei contatti.

Oltre alla funzione di contact-tracing, l’applicazione include anche una funzione facoltativa di “check-in” volta a consentire agli utenti di condividere eventuali sintomi del virus nonché ulteriori dati, conservati in forma anonima, quali: il sesso, il range di età o il paese e la città di provenienza.

Tali informazioni, archiviate per un periodo di 28 giorni, sono volte non solo a ricordare all’utente il giorno preciso in cui ha iniziato a stare male, ma anche per creare un dato unico ed anonimo relativo alla diffusione del virus.

Prima della sua diffusione, l’HSE ha altresì puibblicato il codice sorgente dell’applicazione insieme ad una serie di report sul suo sviluppo ed ai risultati della valutazione di impatto.

Agli utenti sarà consentita non solo la facoltà di scegliere se allertare o meno altri utenti circa l’esito positivo dei test Covid, ma anche di cancellare l’app in qualsiasi momento e, con essa, i dati elaborati.

Sul punto, l’HSE ha evidenziato come COVID Tracker sia basata sul modello decentralizzato implementato da Apple e Google, tale per cui i dati sul contatto saranno conservati unicamente sul terminale dell’utente e non all'interno di un server governativo.

“Il modello decentralizzato” ha dichiarato l’Istituto: “consente di allineare l’applicazione ai principi privacy e di salute pubblica delineati dalla Commission eeruopea, l’OECD, il WHO ed il centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie”.

Secondo gli ultimi sondaggi, inoltre, circa l’82% della popolazione irlandese ha dichiarato di essere disposta a effettuare il downlaod dell’applicazione. 

L’HSE ha rilevato come il prossimo step su cui si focalizzaerà sarà l’interoperabilità tra COVID TRACKER ed altre app europee simili.

Il Governo irlandese, inoltre, si è impegnato a smantellare l’operatività dell’applicazione una volta che la crisi epidemiologica sarà cessata, nonché a lavorare a stretto contatto con l'Irlanda del Nord e l’Inghilterra per facilitarli nella implementazione di una propria applicazione.

Se in un primo momento, infatti, l’UK ha annunciato di avere optato per una tecnologia domestica a base centralizzata, successivamente il Governo ha ritrattato tale prospettiva, sposando l’idea di una applicazione su base de-centralizzata, anche se non è ancora chiaro quando la stessa sarà disponibile o come verrà effettivamente impostata.

Attualmente, difatti, il Regno Unito ha attuato una strategia di tracciamento dei contatti su base unicamente manuale, senza nemmeno avere completato l’espletamento di una preventiva DPIA.