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24 novembre 2021

Secondo la Cassazione i controlli datoriali mirati sono legittimi solo se la raccolta dei dati del lavoratore avviene a seguito di un fondato sospetto

Un’ennesima causa giuslavoristica è stata portata al vaglio del giudice di legittimità che ha stabilito dei parametri essenziali per distinguere i controlli difensivi datoriali in “controlli in senso lato” e “controlli in senso stretto”, i quali, proprio perché mirati - in quanto diretti ad accertare specificamente condotte illecite ascrivibili a singoli dipendenti - devono essere effettuati ex post, ossia a seguito del fondato sospetto del datore di lavoro circa la commissione di illeciti ad opera del lavoratore, e richiedono che la raccolta delle informazioni afferenti il lavoratore avvenga soltanto a partire da quel momento.

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