• Concorrenza - Abuso di posizione dominante -Energia e ambiente

23 ottobre 2019

Abuso di posizione dominante e mercato della vendita di energia elettrica - Il TAR Lazio respinge i ricorsi di Enel S.p.A. e Green Network S.p.A. e accoglie parzialmente quelli di Enel Energia S.p.A. e Servizio Elettrico; accolti invece i ricorsi di Acea S.p.A. e Areti S.p.A.

di Filomena Crispino

Con le sentenze del 2 ottobre 2019, il Tribunale Amministrativo Regionale Lazio (T.A.R. Lazio) ha respinto i ricorsi presentati da Enel S.p.A. (Enel) e Green Network S.p.A. (GN) ed ha accolto parzialmente quelli presentati da Enel Energia S.p.A. (EE) e Servizio Elettrico Nazionale S.p.A. (SEN). Il T.A.R. Lazio ha, invece, accolto pienamente i ricorsi presentati da Acea S.p.A. e Acea Energia S.p.A. (Acea) e Areti S.p.A. (Areti).

Le sentenze di cui sopra interessano i provvedimenti con cui, lo scorso 8 gennaio, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM o Autorità) aveva sanzionato per oltre 93 milioni di euro il Gruppo Enel e per oltre 16 milioni di euro il gruppo Acea per abuso di posizione dominante nei mercati della vendita retail di energia elettrica in cui tali operatori offrono il servizio pubblico di maggior tutela, destinato a venir meno a partire dal 1° luglio 2020.

Con le sentenze n. 11960/2019 e n. 11976/2019, il T.A.R. Lazio ha accolto i ricorsi presentati da Acea e Areti affermando che il provvedimento dell’Autorità nei loro confronti risultava nel suo percorso motivazionale “gravemente lacunoso”. Più nello specifico, l’AGCM non è stata in grado di chiarire, né di prospettare a livello presuntivo, in che modo i dati detenuti in via esclusiva da Areti sul posizionamento dei concorrenti nel mercato libero (non indicativi della capacità di attrarre clientela del mercato a maggior tutela) avrebbero potuto essere utilizzati da ACEA per la definizione o il monitoraggio di una strategia per il passaggio della clientela dal mercato a maggior tutela a quello libero. Nell’accogliere i ricorsi, quindi, il T.A.R. Lazio ha evidenziato l’insussistenza delle condotte illecite contestate dall’AGCM, nel suddetto provvedimento sanzionatorio, riconoscendo quindi la totale correttezza dell’operato delle società del Gruppo Acea.

Con le sentenze n. 11954/2019, n. 11957/2019, e n. 11958/2019, invece, il T.A.R. Lazio ha confermato le tesi dell’Autorità secondo cui le società del gruppo Enel avrebbero posto in essere una strategia escludente volta a sfruttare la posizione dominante detenuta nel mercato della vendita retail di energia elettrica a danno dei competitors.

Più nello specifico, in relazione ad Enel, che aveva incentrato la difesa sulla sua estraneità alle condotte tenute da SEN e EE (motivo per cui non ha chiesto la riduzione della sanzione), è infatti necessario sottolineare che il T.A.R. Lazio ha accolto le motivazioni dell’AGCM circa la sua responsabilità non (o almeno non principalmente) in ragione della presunzione semplice in tema di parent company liability, ma in forza di una strategia unitaria volta a far migrare quanti più clienti possibile dalla società operante a maggior tutela (SEN) alla società del mercato libero (EE) in vista del passaggio definitivo verso il nuovo sistema liberalizzato.

Allo stesso tempo, il T.A.R. Lazio ha accolto parzialmente i ricorsi presentati da EE e SEN. Sono stati, infatti, ritenuti fondati i motivi con cui le ricorrenti hanno contestato la quantificazione della sanzione essendo “esorbitante e fondata su parametri illegittimi: la presunta gravità della condotta, la presunta durata dell’abuso, il fatturato considerato”. Di conseguenza, il giudice amministrativo ha imposto all’AGCM di ricalcolare la sanzione secondo nuovi parametri, tra cui la ridotta durata della condotta anticoncorrenziale (come confermato dal T.A.R. Lazio, perdurata dal 2015 al 2017 e non dal 2012).

In ultimo, il T.A.R. Lazio ha respinto il ricorso di GN con cui contestava l’Autorità di non avere tenuto conto delle sue denunce nei confronti delle politiche di winback praticate dal Gruppo Enel.

Si attendono ora gli sviluppi legati all’impugnativa innanzi al Consiglio di Stato, già stata annunciata da Enel.

 


Dott.ssa Filomena Crispino

Freshfields Bruckhaus Deringer LLP

Fonte: http://knowledge.freshfields.com