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4 maggio 2022

La Corte di Giustizia afferma che un’associazione a tutela dei consumatori ha una legittimazione oggettiva per far valere la violazione del GDPR per il tramite di ulteriori norme di diritto nazionale

di Ignazio Pinzuti Ansolini

Pronunciandosi su una questione pregiudiziale sollevata dalla Corte Federale Tedesca (BGH), la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE), con sentenza pronunciata nella causa C-319/20 lo scorso 28 aprile, ha affermato che le disposizioni del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) non impediscono agli Stati Membri di definire ipotesi di legittimazione oggettiva in capo ad associazioni a tutela dei consumatori, quando eventuali lesioni del GDPR integrino al contempo la lesione di altre norme del diritto nazionale, quali quelle a tutela dei consumatori o che vietano le pratiche commerciali sleali.

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