Il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato un quotidiano e due siti di informazione che avevano pubblicato illecitamente dati personali e dettagli di un bambino e di una ragazza ancora minorenne coinvolti in due diversi episodi di cronaca.

Concorrenza - Intese - Società responsabili di aver posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza, in violazione dell’art. 101 TFUE, avente ad oggetto la ripartizione dei lotti posti a gara in relazione alla procedura ad evidenza pubblica, c.d. gara “Consip FM4”, per la fornitura su tutto il territorio nazionale dei servizi di facility management - Sanzione di AGCM - Impugnazione - Accoglimento - Appello - Rigetto - Ricorso per revocazione di Consorzio concorrente - Inammissibilità - Perdita di interesse del Consorzio ricorrente a coltivare il ricorso per revocazione, in quanto non più in condizione di trarre alcuna utilità concreta ed attuale dall’accoglimento del gravame - Fermo l’intervenuto annullamento giudiziale dei provvedimenti di esclusione dalla procedura delle società sanzionate.

Tutela dei consumatori - Pratiche commerciali scorrette - Società di diritto lituano, operante, anche in Italia, come marketplace per la compravendita di abbigliamento e accessori usati, responsabile di aver attuato una “pratica ingannevole”, consistita nell’aver pubblicizzato la sua piattaforma con messaggi che hanno veicolato il concetto di “gratuità” della compravendita, ed una “pratica aggressiva”, integrata dalla sospensione, disposta unilateralmente dalla società, degli account di alcuni clienti a fronte dei reclami ricevuti - Violazione degli artt. 20, 21, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo - Impugnazione - Rigetto - Carenza informativa sui reali costi di utilizzo idonea a determinare l’“effetto aggancio”, inducendo nel potenziale acquirente la convinzione che il prezzo indicato rappresentasse la totalità del costo da dover sostenere per l’acquisto.

Trattamento dei dati personali - Videosorveglianza - Licenziamento disciplinare di un funzionario amministrativo, assegnato all’Ambasciata d’Italia in Kenya, per falsa attestazione della presenza sul luogo di lavoro - Lavoratore licenziato dall’Amministrazione a seguito della contestazione di aver alterato manualmente mediante riempimento postumo i tabulati mensili orari, al fine di far figurare tempi di lavoro aggiuntivi e mai lavorati - Impugnazione del licenziamento - Rigetto - Appello - Rigetto - Ricorso del lavoratore - Illecito utilizzo delle riprese video, vietato dall’art. 4, L. n. 300/1970 - Rigetto - Inapplicabilità della disciplina limitativa ex art. 4, comma 1, dello St. Lav. - Sistemi di rilevazione degli accessi e delle presenze ex art. 4, comma 2, dello St. Lav.- Legittimo il ricorso ai dati delle telecamere di sicurezza installate nell’Ambasciata - Corretta applicazione dei principi in tema di “controlli difensivi”.

Concorrenza - Abuso di posizione dominante - Aziende farmaceutiche responsabili di aver imposto prezzi ingiustificatamente gravosi per la vendita al SSN di un farmaco utilizzato per la cura di una malattia rara, in violazione dell’art. 102 TFUE - Abuso di posizione dominante - Sanzione di AGCM - Ricorso - Omessa considerazione, da parte di AGCM, delle caratteristiche del farmaco e delle peculiarità del mercato regolamentato in cui commercializzare lo stesso quale farmaco “orfano”, ovverosia destinato alla cura di patologie ultra-rare - Rigetto - Conformità delle condotte alla disciplina di settore non idonea ad escludere che possa essere comunque posta in essere una strategia abusiva volta allo sfruttamento del potere di mercato.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha sanzionato per 10mila euro un Centro medico di Milano che aveva scambiato nel proprio database i dati e le informazioni sanitarie di due pazienti omonimi.

La seguente rassegna propone una selezione di notizie, provvedimenti o altri documenti pubblicati recentemente dalle Data Protection Authorities (DPA) dell'Europa, consentendo di approfondire l'argomento trattato mediante rinvio al testo di riferimento:

La Cassazione è stata chiamata a decidere in merito ad un caso relativo alla lesione dell'immagine e della reputazione sociale di un ente collettivo, perpetrata da un ex dipendente di una sua controllata estera, tanto più rilevante quanto si consideri che il soggetto offeso è una multinazionale nel settore dell'erogazione dei servizi gas e luce. La Corte, pur riconoscendo la consumazione dell'illecito contestato, ha ritenuto che l'ente non avesse fornito alcuna specifica indicazione sul pregiudizio effettivamente patito in rapporto alla lesione della propria immagine subita nella concreta vicenda in esame.