di Claudia Dierna
Il Tribunale di Napoli si è occupato della questione relativa alla sussistenza o meno di un legittimo esercizio del diritto di cronaca, conforme alle regole del Codice Deontologico dei Giornalisti, in un caso in cui un quotidiano locale aveva pubblicato una notizia, già divulgata dall'interessato con un "post" sul proprio profilo "Facebook" privato, senza il consenso di quest'ultimo. L'articolo giornalistico in questione riguardava l’abiura della religione cattolica, con il relativo "sbattezzo", dell'interessato, che ha deciso quindi di agire in giudizio lamentando la violazione del proprio diritto alla privacy e alla riservatezza per la diffusione di "dati sensibili" inerenti alla sua persona, quali i dati sugli orientamenti religiosi. Ai sensi dell'art. 4 del Codice Privacy, applicabile ratione temporis, tali sono le convinzioni religiose e l'adesione ad associazioni od organizzazioni a carattere religioso.