• Privacy - Intelligenza artificiale

Possibili nuovi problemi per Open AI: l’uso dei dati degli utenti del web potrebbe non essere legittimo

15 settembre 2023

di Caterina Bo Una nuova class action contro OpenAI è stata proposta in California da gruppi di utenti del web che ritengono di non aver autorizzato l’utilizzo delle proprie conversazioni, dati e condivisioni per addestrare i modelli alla base di ChatGPT. Le scuse non basteranno, i ricorrenti chiedono risarcimenti e obblighi di trasparenza.
  • Privacy - Aspetti generali

Illecito trattamento di dati personali attraverso la loro indebita pubblicazione su un quotidiano

13 settembre 2023

La Corte di Cassazione si è recentemente pronunciata in tema di illecito trattamento dei dati personali consistito nell'indebita pubblicazione, sul sito Internet di un quotidiano, dei dati concernenti la residenza del ricorrente, costituente un'informazione del tutto irrilevante ed eccedente le esigenze informative dell'articolo pubblicato sul periodico telematico all'interno del quale era stata data contezza di quei dati.
  • Tutela dei consumatori - Pratiche scorrette

Pratiche ingannevoli su una nota piattaforma di marketplace per aver veicolato il concetto di "gratuità" della compravendita

13 settembre 2023

di Marta Miccichè Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio si è pronunciato con sentenza sul ricorso proposto da una nota piattaforma che opera come marketplace avverso l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per l'annullamento di una delibera della resistente con cui la ricorrente veniva sanzionata per una pretesa pratica commerciale scorretta in violazione degli artt. 20, 21 e 22 del Codice del Consumo.
  • Privacy - Dati sanitari

Trattamento illecito di dati sanitari: in discussione la continuità dell’art. 167 del Codice Privacy con la previsione precedente e la tutela “affievolita” dei dati pubblicati

12 settembre 2023

All'origine del caso deciso dalla Cassazione vi è il trattamento illecito di dati sanitari operato dalla dirigente di un presidio ospedaliero, la quale ha raccolto ed utilizzato indebitamente i dati sanitari di una collaboratrice, senza il suo consenso, in una segnalazione scritta all’ufficio procedimenti disciplinari al fine di ottenerne il trasferimento. La Corte è stata dunque chiamata a determinare se la disciplina normativa applicabile ratione temporis fosse l'art. 167 del Codice Privacy, modificato dalla novella di cui al D.Lgs. n. 101/2018, oppure la stessa norma vigente nella sua originaria formulazione e se fossero sussistenti il fine della dirigente colpevole di trarne per sè profitto e l'arrecamento di un danno alla persona offesa, previsti da entrambe le formulazioni dell'articolo 167 citato.