di Claudia Dierna
La Suprema Corte ha esaminato un caso, già trattato sia dal Garante Privacy sia dal Tribunale di Roma, relativo ad una presunta responsabilità dell'INPS per aver posto in essere un trattamento automatizzato di dati personali, idonei a rivelare lo stato di salute dei lavoratori, con lo scopo di concentrare le visite domiciliari di controllo dei lavoratori assenti dal servizio per malattia verso coloro che avevano trasmesso certificazioni mediche meno affidabili, senza notificare preventivamente tale trattamento al Garante e senza aver rilasciato idonea informativa agli interessati. La Corte ribalta le conclusioni rese dal Garante e dal Tribunale, evidenziando che il trattamento in questione era necessario per l'adempimento delle pubbliche funzioni affidate all'Istituto.