di Marco Stillo
In data 7 marzo 2024, la
Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è
pronunciata nella Causa C-604/22,
IAB Europe contro Gegevensbeschermingsautoriteit, sull’interpretazione dell’
articolo 4, punti 1 e 7, nonché dell’
articolo 24, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (
General Data Protection Regulation, GDPR)
[1], letti alla luce degli articoli 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Tale domanda era stata presentata nell’ambito di una
controversia tra la IAB Europe (“IAB”), un’associazione senza scopo di lucro con sede in Belgio che rappresenta le imprese del
settore dell’industria della pubblicità e del marketing digitali a livello europeo,
e la Gegevensbeschermingsautoriteit (Autorità belga per la protezione dei dati, APD) relativamente ad una decisione adottata nei confronti della IAB riguardo all’asserita
violazione di varie disposizioni del GDPR.